Quanto desideriamo davvero i nostri sogni?

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Un amico mi ha chiesto come si fa a diventare ricchi. Lui lavora otto ore al giorno, cinque giorni a settimana, e qualche volta il weekend fa qualche lavoretto extra, eppure ormai sono diversi anni che lavora e ancora non gli sembra sembra di aver messo da parte nulla. Nulla rispetto a quello che avevano saputo fare i suoi genitori, che in quarant’anni di sacrifici erano arrivati a comperare la casa dove vivono.
Mentre parlava fumava una sigaretta, cui ne sarebbe presto seguita un’altra, e io allora mi sono permesso umilmente di chiedergli quante sigarette fumasse al giorno e quanto costasse un pacchetto. Mi ha risposto che fumava un pacchetto al giorno, che stava intorno ai tre euro.
Facendo due conti, spendeva novanta euro al mese soltanto per rovinarsi la salute. Ma poco male, se a qualcuno piace fumare, che lo facesse. Anche io fumo.
Poi gli ho chiesto cosa facesse la sera, e lui mi ha risposto che almeno tre sere a settimana andava a bere qualcosa con gli amici, e che difficilmente spendeva meno di dieci euro. Qualche volta cenavano anche, in pizzeria o bisteccheria, niente di che, e a conti fatti in un mese queste uscite serali ammontavano a quasi centocinquanta euro.
Gli ho domandato, quasi come per cambiare discorso, dove sarebbe andato in vacanza quest’anno, e mi ha spiegato che progettava di andare in Spagna, dove avrebbe speso qualcosa come seicento euro, viaggio compreso. In pratica cinquanta euro al mese.
Trasformando la cosa in un interrogatorio siamo arrivati a sapere che spendeva circa venti euro al mese di telefono, cento euro al mese perché oltre alla macchina aveva preso anche la moto, un regalino o due all’anno, poca cosa, se li permetteva, così come non poteva farlo mancare alla sua fidanzata.
A conti fatti il costo dei suoi “di più” ammontava mensilmente a quasi cinquecento euro. Allora giusto per fare il pedante ho fatto notare che in un anno fanno seimila euro e in trent’anni fanno centottantamila euro: anche lui poteva permettersela una casa, come avevano fatto i suoi, tanto più che lui una casa l’aveva già, e un piatto di pasta la sera. Il punto forse era che non lo desiderava davvero.