Un esempio di investimento

I flussi di cassa
2 Marzo 2016
Il capitale iniziale necessario
2 Marzo 2016

Facciamo l’esempio di un tizio che vuole impiantare un negozio di abbigliamento.
Il locale va affittato e non comprato perché, per un’attività commerciale, non conviene mai “comprarle le mura”.
Saltando tutti i passaggi burocratici volti ad ottenere la licenza e saltando anche i costi relativi alla costituzione di una società di persone o di capitali ed all’apertura della Partita Iva, ci soffermiamo solo sul lato imprenditoriale.
I costi principali saranno quelli per i lavori di ristrutturazione dei locali e per l’arredamento. Inoltre ci sarà l’acquisto del primo stock di capi da vendere.
Mettiamo che l’affitto sia di 2.000 euro mensili, che i lavori di ristrutturazione arrivino a 15.000 euro, quelli per l’arredamento ad altri 10.000 euro e quelli per il primo stock ad ulteriori 15.000 euro.
Il totale dei costi fissi (notare che il primo stock va considerato costo fisso e non variabile come di solito si crede, v. supra) sarà allora di:
15.000+10.000+15.000=40.000.
A questi costi vanno aggiunte almeno due mensilità di fitto: durante questo tempo andranno svolti i lavori di ristrutturazione (anche queste due mensilità sono da ritenersi costi fissi). Per semplicità non ho considerato le due mensilità di cauzione, quella anticipata e quella da versare all’eventuale agenzia immobiliare che ha intermediato la locazione. Il totale sarà allora di 44.000 euro di investimento che potremo pagare in 8 rate mensili da 5.500 euro ciascuna.
Inoltre avremo dei costi mensili di 500 (dovuti per esempio all’energia elettrica, ecc.). Per un Negozio così piccolo non ci sarà bisogno di una commessa, ma potrà lavorarci il proprietario stesso, risparmiando sullo stipendio.
A questo punto bisogna considerare i ricavi, anche se la cosa si può fare solo sulla base di supposizioni.
Potremmo però andare a dare un’occhiata agli altri negozi di abbigliamento per vedere quant’è l’incasso minimo di una giornata e basare il nostro ragionamento su un incasso almeno del 10% in meno rispetto a quello osservato.
Mettiamo che l’incasso medio minimo negozi sia di 500 euro al giorno. Per prudenza, inoltre, calcoliamo 25 giorni al mese (togliendo le domeniche ed i giorni festivi, anche se spesso si sta aperti anche in questi giorni).
Questi 500 euro saranno così composti: 300 euro sarà il costo dei capi venduti e 200 sarà il nostro margine. Il costo variabile totale mensile per la merce acquistata sarà allora di 7.500 euro e l’incasso totale di 12.500.
I flussi di cassa si svilupperanno nel modo seguente.
Per quanto riguarda i costi avremo:

3

Per quanto riguarda i ricavi, invece, avremo:

4

Il flusso di cassa totale sarà allora il s guente:

5

La terza colonna (FC) evidenzia il flusso di cassa totale. Il primo numero (–3.000) è dato da (12.500 – 15.500), e cioè:

6

Il secondo numero della colonna FC (–6.000) è dato dal valore precedente più i ricavi meno i costi (e cioè –3.000+12.500–15.500).
Ogni numero successivo è dato dal valore del FC del periodo precedente, sommato il valore dei ricavi, sottratto il valore dei costi.
Allora, qual è la somma di cui necessito per aprire questo negozio? La risposta è 24.000 euro, che è il valore negativo più grande nella colonna dei flussi di cassa.
E poi, entro quanto tempo inizierò a guadagnare? Si inizierà a guadagnare a partire dalla fine del sedicesimo mese, cioè quando il flusso di cassa da negativo diventano positivo.

(tratto dal libro “Economia etica ed elementi di imprenditoria pratica”, Amedeo Pesce, 2007) Acquista su Amazon