Il Rischio ed il Tempo
2 Marzo 2016Il nostro avversario più grande? Siamo noi stessi
28 Marzo 2016Una delle cose a cui va data una grande importanza, quando si svolge un’attività di qualsiasi tipo, sono gli altri, le altre persone ed il loro benessere, così come il benessere del pianeta.
Ora, non voglio iniziare un discorso né filosofico di sinistra né religioso; vorrei solo riuscire ad esprimere dei concetti semplicissimi ma di un’importanza vitale.
Uno dei bisogni primari di un individuo, di una popolazione o anche di un sistema di persone, cose o leggi, è quello di preservare la propria vita e la prosecuzione di questa. A partire da qui si capisce quanto sia importante operare all’interno di questo sistema con la massima correttezza.
In primo luogo, l’uomo, per vivere bene ed in tranquillità con se stesso, ha bisogno di agire secondo coscienza. Questo modo di comportarsi gli consente di poter dare il proprio apporto – per quanto piccolo possa essere – affinchè le generazioni future riconoscano questo modo di fare come quello da intraprendere.
In secondo luogo, poi, l’uomo per vivere bene ed in tranquillità con la propria salute e quella dei propri figli, ha bisogno che il mondo che gli vive attorno sia, almeno nella massima parte, sano. Per questo non dovrà compiere operazioni che possano danneggiare una benchè minima parte dell’equilibrio esistente: proprio per poter conitnuare a vivere. Come si fa ad essere contenti di aver guadagnato dei soldi se si è contribuenti del declino del pianeta? La ricchezza, come ho già detto nei capitoli precedenti, dovrebbe servire per proiettare la propria vita e quella della propria famiglia nel futuro e non per vivere il presente e fregarsene, perché in questo caso, non avrebbe alcun senso.
Magari il senso dei soldi molte volte viene travisato da taluni, ma il loro significato iniziale non era certo quello.
In definitiva questa non è la solita solfa che dice che “il mondo è anche vostro”, al contrario questa solfa dice: “il mondo siete voi ed il mondo sono i vostri figli”.
Così ogni ragionamento sul voler bene agli altri diventa, in un certo senso, un vero e proprio elogio dell’egoismo nel senso più sfrenato, un elogio della lotta per la vita che, necessariamente, si trasforma in un amore ed in una buona predisposizione verso ciò che ci circonda.
Allo stesso tempo, questo “amore verso gli altri” si deve manifestare anche in un continuo rispetto delle regole (quali possono essere le leggi del nostro Stato, per esempio), per quanto ci possa dare fastidio e per quanto possa essere oneroso.
Questi ragionamenti, però, trovano il loro limite nel non dover soccombere agli altri, nel non dover necessariamente porgere l’altra guancia, anzi al contrario, nell’agire di forza e con impeto.
Il mondo dell’imprenditoria è un mondo per certi versi facile (se si considera la spinta della passione, della gioventù, della forza delle idee); per altri versi, invece, è un mondo difficile, nel senso che ognuno cerca di sfruttarti per i suoi scopi.
Noi non dobbiamo operare né a favore di queste persone né di altre (perché sono in pochi a meritarsi una mano), né contro: dobbiamo operare a favore del mondo, della logica e della vita, per quel piccolo che possiamo; dobbiamo portare avanti le nostre idee che vivificano nella nostra impresa, ed a cui i soldi che riusciremo a guadagnare daranno una maggiore forza ed una maggiore risonanza nei confronti degli altri (perché purtroppo l’umanità vive di schemi ed è importante solo quello che fa chi ha i soldi); dobbiamo fare tutto questo ricordando che non viviamo in un sistema a parte, ma tutti nello stesso posto e che dobbiamo rispettare tutti le stesse regole.
Solo così possiamo mandare avanti questa baracca sospesa nell’universo all’interno del quale un pezzo di carta, per quanti zeri ci vogliamo scrivere sopra, non vale nulla.
Signori, buon lavoro.
(tratto dal libro “Economia etica ed elementi di imprenditoria pratica”, Amedeo Pesce, 2007) Acquista su Amazon